L’Olivicoltura in Italia

Diffusione, Storia e Nuove Prospettive

Quando si parla di olio extravergine di oliva, il pensiero corre subito al Sud Italia, culla della tradizione oleicola.

Ma l’olivicoltura italiana è molto più estesa e ricca di sfumature, capace di unire territori, storie e innovazione.

L’Italia è uno scrigno prezioso di varietà oleicole, con decine di oli riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea con certificazioni DOP e IGP. Le regioni con la maggiore produzione sono Puglia, Sicilia, Calabria, Abruzzo, Campania, Lazio e Toscana. Ma l’ulivo cresce anche in zone meno attese: dalla Riviera Ligure ai laghi lombardi, fino al Friuli Venezia Giulia e al Veneto.

 

Emilia-Romagna: un passato da riscoprire

In Emilia-Romagna, l’olivicoltura è più diffusa in Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini), mentre nelle province emiliane come Parma, Reggio Emilia e Piacenza, la coltivazione è ancora agli inizi

L’Olivicoltura in Italia: Diffusione, Storia e Nuove Prospettive
Eppure, otto secoli fa, queste colline ospitavano numerosi oliveti. La prova? Gli ulivi plurisecolari che resistono ancora oggi. L’ulivo è più vicino di quanto si pensi: un simbolo di cultura, storia e identità, che anche in territori meno tradizionali può tornare a vivere con forza e significato.

 

L'olivicoltura a Parma

Parma, conosciuta in tutto il mondo come capitale della Food Valley, è anche Città dell’Olio dal 2014. Il riconoscimento, conferito dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, valorizza il potenziale di un territorio che ha tutte le caratteristiche per produrre un olio extravergine di qualità.

Coppini Arte Olearia, con il suo forte legame con il territorio e l’impegno per la cultura dell’olio, ha sostenuto la diffusione della conoscenza sull’olivicoltura. Nel parco del museo Agorà Orsi Coppini, ha piantumato numerosi ulivi a scopo didattico e simbolico, contribuendo a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di questa coltura, pur non coltivando ulivi per la produzione di olio sui colli parmensi.