L'ULIVO NELLA TRADIZIONE DEL NATALE
Ogni anno a Natale si ripetono puntualmente diverse usanze e tradizioni, alcune di queste riguardano l’ulivo, l’albero d’argento, che sin dall’antichità veniva utilizzato in occasione delle festività. Già nell’antica Roma (anche se ancora non si parlava di Natale) lo scambio di regali era un’usanza di buon augurio, all’inizio si scambiavano rami di ulivo o di alloro in seguito vennero sostituiti da oggetti vari.
In molti paesi l’usanza del ceppo di Natale era una tradizione molto diffusa. Nella notte di Natale si accendeva nel caminetto un grosso ceppo, di quercia o di ulivo, che doveva riscaldare e dare luce e accoglienza fino a Capodanno se non fino alla Befana. Il ceppo aveva un significato simbolico: si bruciava il passato e, dal modo di ardere del legno, si cercavano di cogliere i presagi su come sarebbe stato il futuro. Talvolta poi le ceneri venivano sparse sui campi per garantirsi buoni raccolti.
In Liguria il giorno della vigilia si facevano le pulizie ed era usanza addobbare la casa con decorazioni fatte con lunghi fili di spago in cui venivano infilati bacche di ginepro, alloro, rametti di ulivo, maccheroni, noci e nocciole. Secondo quanto narra la tradizione, tra i commensali presenti al pranzo di Natale il più giovane poneva al centro del tavolo imbandito un rametto di ulivo, simbolo di buon auspicio per tutta la famiglia (salute, soldi e fortuna).
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